Dopo qualche mese torno su questa rubrica che presenta alcuni libri che trattano il tema della traduzione.
In questo caso si tratta de I negri del traduttore di Claude Bleton che ci mostra un personaggio sui generis…
Editori, traduttori, critici letterari: caratteri universali dell’arroganza intellettuale si aggirano tra le pagine di questo romanzo ironico e camaleontico che catapulta il lettore in una vicenda ricca di suspence e ad alta gradazione alcolica.
Aaron Janvier, ubriacone loquace e colto trascorre le sue giornate sotto il Pont Neuf raccontando la storia della propria vita, che è la storia dell’ascesa e della caduta nei salotti letterari parigini (ma potrebbero essere mondiali) di un traduttore ebbro di orgoglio che si dedica a riscrivere quanto dovrebbe limitarsi a trasportare nella propria lingua. Opera originale e traduzione si scambiano di posto, in omaggio al profitto e alla presunzione. Ma solo fino a quando alcuni autori si ribellano mettendo a rischio tutta l’impalcatura e un ispettore troppo curioso comincia ad avere sentore d’imbroglio.